Monstrumana, effequ

di Giorgio Borroni

La parola “mostro” non è stata sempre usata per identificare qualcosa di orribile, spregevole, dato che in origine denominava semplicemente un “fatto, evento o persona portentosi, eccezionali, in senso sia positivo sia negativo”. Un mostro quindi è un “portento”, qualcosa che travalica le leggi della consuetudine per apportare, con la sua unicità, modifiche positive o negative alla società. Arricchirla? Abbrutirla? Chi lo sa, certo è che dopo l’avvento di un “mostro” niente sarà più lo stesso. Nella letteratura la creatura di Frankenstein ha dato un bel calcio al gotico dei castelli umidi e delle apparizioni spettrali per elargire materia di riflessione sull’etica scientifica. Di certo questo esempio è il più eclatante se si parla di creature letterarie al di fuori di ciò che viene ritenuto normale, ma il mondo delle storie riserva personaggi mostruosi che non sono semplici villain, né pure star da Freak show, come invece erano stati etichettati finora. Dracula, sotto questa prospettiva, non è un semplice succhiasangue, così come Mr. Hyde non è il semplice risultato di un esperimento.
Di scandagliare, sondare e reinterpretare la figura del mostro, si occupa il saggio che mi appresto a recensire quest’oggi, ovvero “Monstrumana” di Francesca Giro e Gaetano Padano, edito da effequ. 


Già dal titolo abbiamo la conferma che l’opera vuole avvicinare mostri celebri della letteratura agli esseri umani, come se noi non stessimo osservando uno strano fenomeno come “altro”, ma come se ci guardassimo allo specchio. I mostri presi in esame, infatti, vengono interpretati come la proiezione a livello più o meno sommerso della società e dei suoi mutamenti, dei tabù e dei turbamenti dell’essere umano.
L’opera presenta diversi mostri celebri a cui sono dedicati tre saggi che ne approfondiscono il background o tentano di dare un’interpretazione della loro genesi.
Il primo mostro celebre analizzato è il mostro di Frankenstein, e nei tre mini-saggi che lo riguardano vengono narrate le sue origini letterarie, il rapporto con il concetto di maternità che aveva Mary Shelley e la scandalosa richiesta della creatura al suo creatore affinché gli venga creata una compagna. Il più ricco di spunti mi è apparso questo ultimo tema , dato che molti degli episodi sulla vita dei coniugi Shelley erano noti e forse più interessanti per i neofiti.
Da un’autrice inglese si passa poi a un autore francese, Hugo, quando viene analizzata la figura del Gobbo di Notre Dame, la sua figura deforme e come essa viene percepita dalla società. Qui gli studi tra la vita privata di Hugo e l’analisi di come il gobbo agisce nel romanzo li ho trovati molto più bilanciati rispetto ai precedenti fra il senso di meraviglia suscitato da aneddoti curiosi e la riflessione stimolata invece su ciò che nasconde il mostro.
Lo shakesperiano Calibano è invece protagonista del terzo saggio, affascinante per via dell’analisi sulla lingua parlata dal mostro e come essa venne riprodotta nelle varie versioni del dramma fino a oggi. Le riflessioni sulle molte valenze della creatura, vista ora come un segno della mentalità coloniale, ora come mezzo di rivalsa proprio contro gli oppressori, sono davvero accurate.
Mr. Hyde, come controparte del Dr. Jekyll non poteva certo mancare in questa rassegna: alcune considerazioni sulla presenza femminile nell’opera di Stevenson e su come Stevenson stesso concepisse l’universo femminile sono un ottimo spunto di riflessione su come anche a distanza di anni, quando sembra che sia stato detto tutto su un libro, emergono ramificazioni possibili su ciò che la trama nasconde.
Dracula viene affrontato come una sorta di dispensatore di comportamenti “non convenzionali” nel romanzo: le donne si comportano molto spesso come gli uomini dell’epoca, mentre ogni tipo di relazione viene vista in modo distorto. Interessante quindi l’interpretazione “alla larga” dell’opera di Stoker come un romanzo con elementi “queer”.
Gollum è il protagonista del quinto saggio, che ne traccia esaustivamente l’identikit non tralasciando nemmeno le fonti del suo esprimersi per enigmi.
Uno dei saggi più interessanti riguarda Sophie Fevvers, personaggio freak di un romanzo “Notti al circo” di Angela Carter anche per le interessanti considerazioni sul fenomeno dei Freakshow che si sono trascinati fino agli ultimi anni del ‘900, nonostante il progressivo considerare le stranezze normali casi clinici.
Di nuovo si parla di esseri femminili considerati mostruosi con tutte le implicazioni e le ramificazioni di questo vocabolo nei saggi dedicati a Medusa (un vero must la parte dedicata a come questo mostro venisse considerato nel Romanticismo), alla vampira Carmilla e alle sirene.
Da ultimo è interessante come rilettura del fenomeno, il saggio sulle case infestate e sui fantasmi.
Monstrumana non è un’opera in genere per tutti i palati: ad esempio molte riletture orientate verso il femminismo potrebbero far storcere la bocca a chi si è nutrito per anni di una visione “classica” dei mostri esaminati, ma se la creatura insolita può generare riflessioni, scioccare e ispirare, dico, perché no? Perché non aggiungere anche questo tassello alle innumerevoli interpretazioni che si sono avvicendate nel corso degli anni? C’è chi ha visto una sorta di rito sessuale nell’atto di Dracula di far bere il proprio sangue a Mina per vampirizzarla, come c’è chi ha visto nel mostro di Frankenstein una sorta di spauracchio da usare in una campagna contro gli OGM. Una prospettiva insolita, un punto di vista totalmente fuori dal consueto, può quindi solo arricchire, oltre che destare qualche reazione avversa, proprio come i romanzi in cui figurano i mostri di cui si sta parlando.
Forse al saggio manca la figura dell’alieno, ma capisco la volontà di mantenersi su un filone gotico senza aprire portali dimensionali che danno su un intero universo fantascientifico, e poi già la parola “alieno” in sé avrebbe finito per reclamare un saggio a parte.
In generale la lettura può essere stimolante per chi conosce già la materia e desidera un approccio diverso, come per chi invece vi si affaccia per la prima volta.

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