Interurbane notturne, di Nicola Brizio

di Stefano Spataro

Chi frequenta queste pagine, o quelle della antologie pubblicate da la nuova carne edizioni, o dall’Industria Tipografica Novocarnista fino a qualche anno fa, conosce bene Nicola Brizio e la sua penna affilata, sempre pronta ad affondare e tagliuzzare il solipsismo insito nella borghesia moderna.

Dopo aver pubblicato tre romanzi – li ricordiamo: Fame plastica (Funambolo, 2017), L’ossessione della forma (Leucotea, 2019), Michele antagonista (Leucotea, 2021) il nostro autore piemontese tira fuori in questo anno del signore una raccolta di dieci racconti che rappresentano in qualche maniera la summa delle tematiche a lui care, sempre sotto il marchio di Leucotea, nella collana élite.

Interurbane notturne è infatti un’antologia che ospita trame non sempre regolari e definite – sia inteso, questo come complimento, anzi come segno distintivo degli intenti ultimi dell’autore. Si tratta di storie prepotentemente grottesche che, pur con un tocco di surreale, che non guasta mai, riescono a manifestarsi come metafore esplicite della condizione umana contemporanea. I racconti sono tutti particolarmente interessanti, lenti che magnificano i dettagli e le estreme conseguenze dei vizi e delle virtù della borghesia italiana di oggi, figlia trascurata del turbo capitalismo e della burocrazia.

Se dovessi stilare una mia personale top tre, sicuramente ci metterei Un milione di meteorine, che racconta di un giornalista nel periodo peggiore della sua carriera, costretto a produrre articoli pubblicitari per una testata giornalistica di poco conto. Pur nella sua annoiata attività lavorativa, il protagonista riesce a fiutare un scoop che non gli darà però la visibilità sperata. La dinamica del dubbio, è poi una straniante e psichedelica (direi lynchiana) vicenda in cui uno scrittore di bassa lega si trova a essere apprezzato da un suo collega di fama. Tra scambi di persone, nevrosi e attrazioni sessuali, il protagonista avrà nel finale un’incredibile epifania. La comunione dei beni, infine mostra quanto un’infanzia trascorsa in un ambiente morale rigido come quello cattolico possa influenzare il futuro di un individuo, anche quando questi abbia in tutta coscienza deciso di condurre una vita completamente diversa, e come proprio nelle più banali sequenze (teatrali?) della vita si nasconde il fulcro delle nostre scelte.

I racconti hanno tutti come sfondo la città. Una città dell’Italia settentrionale, raramente la stessa, nei diversi racconti, e alcune volte neanche nominata, ma la cui presenza gioca quasi sempre un ruolo fondamentale negli eventi, pur rimanendo nascosta.

La raccolta è stata editata dal premio Urania (nonché novocarnista d’adozione e amico) Alessandro Forlani che con il suo lavoro ha donato brillantezza a uno stile di scrittura già di per sé maturo e consapevole.

Notevole è anche la trasmissione radiofonica (o podcast, se preferite) che conduce ormai da quattro anni su Radio Braontherocks: Radical Nik, uno spazio di venti/venticinque minuti in cui Brizio punta la sua lente di ingrandimento sul meglio della letteratura sotterranea e indipendente italiana, ospitandone i protagonisti e dando spazio a discussioni su argomenti letterari troppo spesso lasciati nell’ombra del mainstream.

Due dei racconti pubblicati in Interurbane notturne sono stati pubblicati precedentemente sul nostro sito, ora in fase di restyling per quanto riguarda i vecchi pezzi. Potrete leggerli tra qualche tempo, non appena l’archiviazione di tutti gli articoli sia stata completata.

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