Necronautica II

di Sergio Di Vitantonio

“In principio c’era il Caos,

il Caos era il Tutto,

il Caos era il Nulla.

Il Caos era il brodo primordiale,

creato con meccaniche incomprensibili

ma al tempo stesso esistente

nella sua dogmatica contraddizione.

Dal Caos nacque Dio,

Dio nacque

come frutto inaspettato di una mutazione.

Dio, progenie del Caos,

diventò il Tutto,

mancava del Nulla.

Dio riempiva ogni cosa”

Tratta da “La vera natura dell’Avversario – Libro I”, del Principe Alaemon, Casa Editrice Pandemonica, Anno non pervenuto.

Si trova seduto sulla sua poltrona, orgogliosamente fatta di placenta e midollo. Non ha bisogno di dormire. Nessuno tra loro, in verità, ha questa necessità, ma le capacità rigenerative del sangue nero si manifestano maggiormente durante il riposo archetipocerebrale e sono ormai in molti a seguire questa abitudine mutuata dai mortali e resa popolare dagli studi pionieristici di Neurodemonica compiuti secoli fa dai primi Occultomanti. Anche lui, come gli altri, può essere considerato mortale, ma può morire solo lì, dove il Demiurgo, nel suo patetico senso di giustizia, lo ha relegato a seguito degli eventi della Caduta. Non riesce a ricordare come andarono effettivamente le cose, come la Grande Guerra fu persa, così come quale fosse il suo aspetto originario. Simili lussi sono consentiti solo alla ristretta cerchia dei Principi della Corte di Lucifero.
Apre gli occhi solo quando T’yabel entra nella sua camera, dopo essere stato annunciato dal suo maggiordomo, un basso Oculoguardiano assunto da poco a seguito dell’assassinio del suo predecessore nel corso di una rissa in un club dalle parti della Riserva della Gehenna. Un brutto quartiere quello.
Non ci si abitua mai alla voce dei membri dell’Ordine dei Messaggeri, anche se appartengono tutti alla sua stessa razza. Questi fratelli designati subiscono un processo di riconfigurazione anatomica, una procedura limitata ma tuttavia di estrema importanza: nuove paia di seni paranasali vengono trapiantati per aumentare la risonanza della voce, la dimensione pseudo-laringea viene ampliata tramite frattura e la componente cartilaginea subisce iniezioni rinforzanti di estratti di Latte del Tartaro. T’yabel, in realtà, sembra non avere corpo nella circostanza di questa visita. Tutti i Messaggeri, nell’esercizio delle proprie funzioni, preferiscono assumere le sembianze di ombre per poter viaggiare meglio senza troppo dare nell’occhio. Questa figura che, pertanto, è T’yabel, si inchina brevemente dinanzi a colui che aveva cercato e inizia a parlare.
“Ignobile Eligos, l’eccellente Granduca Dantalion, dall’alto della sua carica, mi manda a riferire che sei stato rimosso a tempo indeterminato dal comando della XIX Legione e dal tuo incarico di consigliere dell’Ordine delle Mosche. I tuoi titoli, così come le proprietà in tuo possesso e in possesso della tua Casa, rimangono a tua disposizione. Le motivazioni di tale dichiarazione sono presentate, in allegato, sulla pergamena che ti verrà contestualmente consegnata”
“Così sia” risponde Eligos.
“Ignobile Eligos, hai qualcosa da riferire all’eccellente Granduca Dantalion?” chiede l’ombra abbozzando qualcosa che si potrebbe tradurre in un vacuo sorriso in un tono di voce che rasenta il sarcasmo.
“Nulla. Ringrazialo e congedati da me”
T’yabel accenna un nuovo inchino e si allontana dopo aver offerto la pergamena al suo interlocutore.
Eligos apre il cartiglio che così recita:
“All’attenzione di Eligos, dell’omonima Casata, Granduca e Comandante della XIX Legione, Consigliere dell’Ordine delle Mosche e Costruttore di Favori,
il concilio del Dipartimento da me diretto, in presenza del generabilissimo Principe Beelzebub, ha deciso di revocare i tuoi mandati di Comandante della XIX Legione e di Consigliere dell’Ordine delle Mosche. Dopo attenta valutazione condotta unitamente al Gran Maestro dei Visceromanti e dopo legittima votazione, il comando della XIX Legione è stato provvisoriamente assegnato al Marchese Cimeies e il tuo seggio vacante nell’Ordine al Principe Corson. Le motivazioni di tali provvedimenti sono imputabili alle prove di eresia forniteci dal Presidente Caim del Dipartimento di Polizia. Tali decisioni sono inappellabili e irrevocabili in accordo con la Legge Numero 339/8 del Codice Eretico.
Possa la grazia del nostro Signore Lucifero restare con te.
Firmato: Granduca Dantalion, Presidente del Dipartimento per gli Affari Infernali”.
Eligos sembra non reagire affatto. Tutti hanno dei dannati di proprietà affinché questi svolgano gli incarichi più disparati, ma tutti, lui compreso, hanno l’obbligo amorale di trattarli così come le leggi stabiliscono. Non che Eligos sia diverso, ma molti riconoscono come tra i dannati ci siano creature che sarebbero sprecate in qualità di mobilio, di materiale da costruzione o come nutrimento. Diversi tra loro sono stati perfino riconosciuti per i meriti avuti in vita e occupano incarichi di primo ruolo, dietro il nullaosta dello stesso Lucifero. Eligos adora l’arte degli umani, più per capriccio che per riconoscimento della sua grandiosità. Capisce in fretta il perché dell’accusa di eresia.
Tempo addietro aveva corrotto non pochi membri dell’Ordine delle Mosche per potersi aggiudicare, all’asta, il pittore fiammingo Pieter Bruegel, morto nel 1569. Bruegel era stato reclutato per riprodurre una versione monumentale del suo “Trionfo della Morte” sulle pareti della Cattedrale delle Ossa, per iniziativa dell’Archimandrita Mhinas. L’osceno ecclesiarca voleva adornare il suo tempio con ulteriori raffigurazioni non presenti nell’opera originale e voleva che il fiammingo affrescasse ogni superficie interna. Il povero Bruegel era impegnato in quell’incarico da secoli e il suo lavoro sembra non poter finire in quanto la Cattedrale delle Ossa era continuamente interessata da operazioni di ampliamento. Eligos comprò quindi Pieter che venne così sollevato dall’incarico nonostante le rimostranze di Mhinas che minacciò di sviscerarlo e costringerlo a passare così l’eternità.
Eligos assicurò a Bruegel la sua protezione e impiegò l’artista per storpiare diverse sue opere. Nacquero così piccoli capolavori quali il “Paesaggio stigiano con la parabola del Purulento” o il “Suicidio di Saul con grande masturbazione collettiva”, che assicurarono buoni introiti al mecenato Eligos. Mentre, però, Pieter Bruegel lavorava alla sua reinterpretazione della “Strage degli innocenti”, che doveva diventare lo “Stupro stragista degli innocenti”, due Fragilificatori Pretoriani della Guardia Luciferina, scortati da un gruppo di Demonomati meccanici, vennero nel palazzo di Eligos e presero in consegna l’impaurito artista. Eligos non poté fare nulla. Gli agenti erano autorizzati dal Presidente Caim in persona, responsabile del Dipartimento di Polizia.
Uno sciocco pretesto.
Eligos lascia cadere a terra la missiva e si volta, sollevando piccoli sbuffi di demono-anidride solforosa, mentre si avvicina alla grande finestra ovale della sua camera. Fuori dalla proprietà, che guarda in uno dei punti più belli di Baia degli Antipapi, lì dove le acque sono così basse da ospitare una distesa sterminata di navi in secca da tempo immemore, suo figlio Marbas porta a passeggio il migliore esemplare di Mastino dei Corpi che abbia potuto acquistare; un bellissimo animale prodotto dalle sperimentazioni degli Aberrazionisti. Dal vago aspetto di un canide terrestre ma alto circa sei metri, il Mastino è interamente costruito attraverso l’assemblaggio di parti di dannati e di demoni minori, modellate magicamente e suturate per dare vita alla sua possente figura.
“Figlio mio, mi auguro tu non debba mai avere a che fare con le sciocche prese di posizione degli adulti” pronuncia sommessamente il Grande, continuando a guardare il suo erede che raccoglie dalla sabbia qualche esemplare di Verme Latrinoso da dare da mangiare al suo animale da compagnia.
“Mio signore, ha bisogno di qualcosa?” domanda l’Oculoguardiano che, nel frattempo, è tornato nella stanza.
“Sì. Chiama il mio segretario. Deve farmi avere il migliore Conflagrazionista sul mercato, a costo di trovarlo nei bassifondi del Quartiere Pol Pot o sotto i ponti del Viale degli Squartati. Devo riprendere un dannato di mia proprietà e devo farlo con la forza”
“Immediatamente, mio signore” risponde il maggiordomo che si allontana subito dopo.
“Figlio mio, presto ti farò vedere come il vero potere appartiene a chi ha la forza di impadronirsene. Sono queste le cose che ti faranno diventare adulto” dice Eligos tornando a guardare Marbas dalla finestra.
Marbas, che adesso ha trovato il culo semisepolto di una dannata portata dalla bassa marea e si appresta a fotterlo liberando una vistosa quanto impossibile erezione che farebbe invidia al più grottesco Spermageist dei bordelli di Pandemonium, sembra quasi percepire le parole del padre a guarda all’indirizzo della casa di famiglia, alla finestra. I due si scambiano un saluto sollevando le mani artigliate e il giovane Marbas inizia a sodomizzare quella sventurata con un sorriso impronunciabile scarabocchiato sulle labbra color magenta. Eligos, non più alla portata dello sguardo del figliolo ormai impegnato nello stupro, ricambia il sorriso.
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