STUCK – intrappolati nell’oscurità, di Stefano Fantelli

di Alessio Bacci

Siete pronti a finire sotto terra?
La nuova fatica del nostro Stefano Fantelli, sciamano della scrittura,, è una succosa novella horror metanarrativa, dove la trama principale si innesta sull’immaginario creato dal film omonimo Stuck – Intrappolati nell’oscurità di Alessio Bernardi, uscito nel 2020 sotto l’etichetta di Cronenter Films portandoci nelle viscere più oscure della Terra.

Gli avvenimenti del film, in un primo momento, rappresentano la succulenta polpa narrativa dalla quale tutto ha inizio.
I primi movimenti del libro rappresentano, di fatto, una novelization della pellicola (come l’ha, giustamente, definita Moreno “Zagor” Burattini in un suo intervento), ma ben presto assistiamo a un mutamento dei fatti. La parte filmica si sposta in secondo piano e la narrazione si tramuta in un qualcosa d’altro, un hybrid letterario indipendente, un boccone assai appetitoso nel cupo banchetto infernale imbandito per noi lettori, tanto per continuare con le metafore mangerecce.

Il ritmo della scrittura ricalca e amplifica le possibilità offerte dallo stile tipico del linguaggio cinematografico, dosando sapientemente rallentamenti, salti temporali e improvvise accelerazioni. Il lettore, incuriosito, adesso è chiamato a diventare testimone (suo malgrado!)  degli eventi avvenuti anni prima a Borgomascherato, luogo già noto ai lettori di vecchia data.
Nelle caverne poco fuori al paese giace sepolto un passato sgradevole, fatto di esperimenti genetici nazisti e di creature sanguinarie ricacciate nel buio assieme alle ossessioni di Giarone, il gigante buono, ultimo strambo baluardo contro l’invasione degli extratedeschi.
E proprio qui, in bilico fra gli eventi di ieri e quelli di oggi, operano le sapienti mani del Brujo, abilissime nell’annodare stretti i filoni principali che compongono il corpus della novella. Tre storie diverse, tutte destinate a concludersi, in un modo o nell’altro, nell’oscurità.
Non vorrei rovinare a nessuno il piacere della lettura, spoilerando beffardamente il finale di quest’opera da godersi tutta d’un fiato, ma posso dire, senza alcun timore, di essermi trovato per le mani un piccolo gioiello della moderna narrativa weird di intrattenimento.
Infatti, oltre ad aver apprezzato la gradevolezza di una storia ben congegnata e scorrevole, il valore aggiunto che ho trovato in questo libro è la grande capacità dimostrata da Stefano Fantelli nella caratterizzazione dei personaggi. Un’abilità che gli permette di creare, in pochissime pagine, un microcosmo di personaggi vivi e credibili, intersecati e inseriti magistralmente in un contesto temporale molto ampio.
Questa abilità, da considerarsi quasi magica, nel piegare la scrittura alle necessità della narrazione è, per me, la vera forza del Brujo. Le parole usate, sempre scelte con cura e dosate alla perfezione, riescono benissimo nella loro funzione di rendere visibili gli eventi.
Giuro, durante la lettura vi sentirete costantemente osservati e guarderete con sospetto ogni angolo buio di casa vostra!
Una storia potente, scritta per intrattenere e divertire il lettore, ma al contempo ricca di spunti di riflessione non banali sul tema della diversità.
E, come succoso extra, un finale aperto che chiude un ciclo narrativo da una parte e, dall’altra, lascia aperto un intero universo in divenire.
Dopo la lettura di Stuck, infatti, ho avuto la sensazione di aver “assistito” a una sorta di episodio pilota, un cortometraggio raccontato attraverso le parole; assaggio di un futuro che sembra essere ben delineato nella mente dello scrittore e che potrebbe rivelarsi assai ricco di sviluppi. E non solo per quanto riguarda la letteratura, a mio modesto avviso.
Concluderei parafrasando un noto aforisma di Wilde sul piacere della sigaretta, riadattandolo alla scrittura di Stefano Fantelli: è il prototipo perfetto del piacere. È squisita e lascia insoddisfatti. Che puoi desiderare di meglio?

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